Quando sono arrivato la sala era ancora vuota. Era seduto su uno sgabello da bar, barba lunga e capelli bianchi legati. “Piacere, Luigi Grechi”, ha esordito. “E’ un onore”, rispondo. “Sono un cantautore…”. Oggi c’è l’open”, replica con evidente entusiasmo, “sarai il primo”. Devo aver assunto l’espressione di un gatto in attesa dell’umido. “Vuole che segni da qualche parte il mio nome?”. “Come ti chiami, dicevi?”. “Paganini”. “Non c’è bisogno Paganini, lo ricordo, sarai il primo”.
Da quel momento in poi il tempo di è dilatato mentre la mia concentrazione andava lentamente sfumando come in un sogno. I primi artisti cominciavano ad entrare nella sala. Erano ormai le 9 e 20 quando ho realizzato il fatto che di li a poco sarei stato invitato a salire sul palco. La sala era gremita. Ad un tratto qualcuno ha detto: “è arrivato Francesco”. Ho eseguito “Il vecchio e il mare”, un brano scritto pensando alle immagini della mia infanzia. Il vecchio con la barba, l’odore del sigaro, il rumore delle onde, il cane che abbaia al cancello… Sceso dal palco qualcuno mi ha dato una pacca e mi ha sussurrato: “complimenti, ti ha ascoltato Francesco…”. Non è detto sia una cosa positiva, ho pensato. “Vuole rilasciarci una dichiarazione?”, mi domanda una giornalista. “Certo”, rispondo. “Sembrerebbe che lei si ispiri a Lucio Dalla”, suggerisce. “Non saprei, rispondo, amo Dalla ma se dovessi citare qualcuno forse citerei Ciampi o Testa”. Mi faccio largo tra la calca, e, finalmente fuori, accendo uno sigaretta. Poco più avanti, abito marrone, cappello in feltro a falda larga, occhiali da sole, Il Principe.
Si alza e si dirige verso l’ingresso venendomi incontro.
“E’ un onore maestro”, gli dico stringendogli la mano. “Bravo, maestro sei tu”, mi risponde. “L’ho vista dal vivo 7 volte”, dice Vincenzo. “E sono poche”, risponde, “quando ancora si fumava nei locali”, replica Vincenzo, “bei tempi”, risponde il Principe, “e questa è l’ottava”, sentenzia Vincenzo. Si è diretto verso il palco e ha dato inizio ad uno show di cui parleranno i nostri nipoti.